Cannonau e Vermentino: i vini simbolo della Sardegna
Dici Cannonau e Vermentino e sai subito dove ti trovi. Sono questi infatti, i due vini simbolo della Sardegna, dalla fama che va ben oltre i confini nazionali: il primo, il Cannonau, è talmente diffuso in tutta l’isola da essere chiamato “vino dei sardi” ed è il più antico nettare di Bacco del bacino mediterraneo; il secondo, il Vermentino, è un bianco semi aromatico dalle origini misteriose, che ha trovato la sua massima espressione in Gallura: qui, infatti, ha ottenuto nel 1996 la denominazione di origine controllata e garantita, ma esiste anche la Doc Vermentino di Sardegna.
Un rosso antichissimo, un bianco misterioso
Fino a poco tempo fa, le radici del Cannonau si attribuivano alla Spagna ma recenti scoperte non solo hanno smentito questa ipotesi consolidata nel tempo, ma hanno persino stravolto la storia della viticoltura. La svolta è datata 2002, con i cavi condotti a Borore nel sito archeologico di Duos Nuraghes, dove sono stati rinvenuti centinaia di antichissimi vinaccioli di vite (i semi contenuti in un acino d'uva), carbonizzati dal tempo, databili intorno al 1200 a.C. Questa scoperta – che ha portato alla ribalta nazionale il sito di Duos Nuraghes – oltre a dimostrare che le popolazioni nuragiche coltivavano la vite e producevano vino, ha permesso di capire che il "Cannonau sardo, che fino ad oggi si pensava fosse stato importato dalla Spagna, è di una varietà diversa da quella iberica e potrebbe essere viceversa originario della Sardegna, ed esportato quindi in Spagna. La teoria storica ufficiale fino alle recenti scoperte sui vinaccioli sardi raccontava che la domesticazione della vite, nata nell'area del Caucaso e della Mesopotamia, venne trasferita progressivamente in Anatolia e in Egitto, da qui nelle isole egee, in Grecia e nel resto dell'Europa, infine grazie ai Fenici arrivò nel Mediterraneo Occidentale e in Sardegna. Ma i vinaccioli di Dous Nuraghes hanno stravolto tutto e oggi si può affermare con certezza che con l'arrivo dei Fenici, in Sardegna la coltivazione e domesticazione della Vitis vinifera era già conosciuta.
Quanto al Vermentino, le sue origini sono ancora fumose: l’ipotesi più accreditata è che sia di provenienza spagnola. Attorno al XIV secolo si suppone che fu introdotto in Corsica e da lì, nei secoli successivi, il vitigno arrivò fino in Liguria. Le testimonianze riportano che nell’Ottocento la sua coltivazione era particolarmente diffusa nell’estremo ovest della regione ligure (Ventimiglia, San Remo) e nell’estremo est (Sarzana). Da qui è partita la diffusione del Vermentino anche in Toscana, anche se è in Sardegna ad aver trovato forse l’habitat migliore.
Nemmeno il nome offre molti indizi sull’origine del vitigno. Si considera che possa derivare da vermena, una parola italiana ormai in disuso che indica un “ramoscello giovane, sottile e flessibile”, che a sua volta deriva dal latino verbena (utilizzato per “erbe e ramoscelli di piante sempreverdi”).
Le tipologie
Dalle uve Cannonau si produce prevalentemente il vino Cannonau di Sardegna, Doc dal 1972, rosso o rosato. Esiste anche una tipologia di Cannonau liquorosa, che si ottiene con l'aggiunta di alcol di origine viticola al mosto o al vino naturale e che dà vita al Cannonau di Sardegna liquoroso secco (con una gradazione alcolica del 18% svolto e con zuccheri residui non superiori a 10 g/l) e al Cannonau di Sardegna liquoroso dolce naturale, con gradazione alcolica del 16% svolto, con zuccheri residui di 50 g/l e un invecchiamento di due anni in botti di rovere o castagno.
Il Vermentino è un vitigno semi-aromatico, utilizzato per la produzione di numerosi vini. In Sardegna tra i più conosciuti e apprezzati vini a base di Vermentino ci sono quelli attinenti al disciplinare Vermentino di Gallura DOCG, vini a Denominazione di Origine Controllata e Garantita, caratterizzati da una notevole struttura e alcolicità. Tra i vini a Denominazione di Origine Controllata a base di Vermentino, invece, ci sono l'Alghero Vermentino frizzante e il Vermentino di Sardegna, contraddistinto da caratteristiche più diversificate, dal vino più strutturato a quello più fresco e usato come aperitivo.
Due strade da sorseggiare
La Strada del Vino Cannonau è un’associazione senza scopo di lucro, fondata il 15 gennaio 2009 da 21 realtà locali, per la promozione e valorizzazione turistica dei territori rurali a vocazione vitivinicola delle provincie di Nuoro e Ogliastra, riconosciuta dalla Regione Sardegna. La strada propone un percorso tematico che abbraccia le aree geografiche del Nuorese, del Mandrolisai e dell'Ogliastra dove si alternano scenari incantevoli di grande pregio naturalistico che spaziano dalla montagna al mare, a paesaggi agricoli modellati dall'attività umana, in un contesto ricco di testimonianze di una storia millenaria, siti nuragici, tombe dei giganti e domus de Janas. Oltre alla Strada, a fine ottobre 2017 è stato riconosciuto ufficialmente anche il Consorzio Tutela Cannonau di Sardegna.
Poi, c’è la Strada del Vermentino di Gallura Docg, nata per valorizzare il territorio, la Gallura nella sua interezza, con le sue importanti produzioni vitivinicole e agroalimentari e per rinnovare e integrare l’offerta enogastronomica con le sue bellezze storiche e paesaggistiche e non ultimo, la sua famosa accoglienza.
Le caratteristiche dei vini
Il Vermentino sardo non è da confondere con quello ligure o toscano. Il Vermentino di Gallura è caratterizzato da notevole struttura e alcolicità, peculiarità gli sono conferite principalmente dal terroir della zona al nord-est dell'isola: clima caldo, con poca umidità e un suolo piuttosto ricco. I vini basati sul Vermentino, in generale, sono fini ed equilibrati, intensi nei loro aromi di frutta matura a polpa bianca e floreali, accompagnati da note di erbe aromatiche che ricordano la macchia mediterranea». Morbido al palato, il Vermentino esprime in bocca buona morbidezza e un’acidità non molto spiccata, con un caratteristico finale ammandorlato. Grazie alla sua struttura e freschezza il Vermentino può accompagnare piatti di pesce anche piuttosto elaborati. Vermentino di Gallura o di Sardegna è interessante abbinato soprattutto a zuppe di pesce e piatti di crostacei come l'aragosta alla catalana o l'astice in salsa. Interessante l'abbinamento e con il porceddu, ma anche con una serie di formaggi di malga.
Per quanto riguarda il Cannonau, invece, considerata la sua grande adattabilità ambientale e di conseguenza la sua diffusione in aree ecologicamente diverse, può dare origine a tipologie di vini con caratteristiche molto differenti. Difficile quindi generalizzare. Il Cannonau rosato è un vino dal colore rosato brillante, ha un profumo floreale di rosa e viola e fruttato di ciliegia e piccoli frutti, il gusto è secco, sapido. Il Cannonau rosso è un vino dal colore rosso rubino, ha un profumo fruttato maturo di piccoli frutti rossi e neri (ciliegia, mirto, prugna, mora) con un fondo speziato di pepe e vegetale da erbe aromatiche e officinali e macchia mediterranea. Il Cannonau Riserva è un vino dal colore rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento, ha un profumo floreale di rosa o petalo secco, di confettura e prugna secca con un fondo speziato di chiodi di garofano e cannella, nonché sentori balsamici. Il gusto è caratteristico, sapido, molto caldo e morbido. Infine, il Cannonau passito vede predominare sentori di frutta matura, al gusto è sapido, rotondo e setoso, mentre il Cannonau liquoroso è un vino rosso dal color rubino ha un aroma spiccato, inconfondibile.
Quali avere assolutamente in carta? Al ristorante sicuramente si possono avere almeno una referenza per tipologia elencata. Dipende molto dalla cucina che si propone, dal proprio gusto e dalla clientela che si ha.