Nel Durello tutta la forza del vulcano
Le alte vallate dei Monti Lessini, tra le province di Verona e Vicenza, e la silhouette aguzza dei loro rilievi rivelano immediatamente la natura vulcanica di questa affascinante zona del Veneto: una natura profonda che costituisce il carattere fondamentale del terroir dei Monti Lessini. È qui, e solo qui, che nasce la Durella, un vitigno antico e autoctono in grado di leggere in profondità il suo ambiente naturale trasmettendo al vino la sua identità unica con uve dorate la cui caratteristica fondamentale è un tipico sapore acidulo e una buccia spessa e ricca di tannini.
La Durella è attestata sui Monti Lessini almeno fin dal Medioevo: mille vendemmie forse possono sembrano poche, ma significano mille anni di adattamento a questo terroir e per esprimerne al meglio la sua essenza, che oggi si declina negli spumanti Lessini Durello Doc, ricchi di quella mineralità vulcanica tipica dei suoli da cui vengono prodotti.
LA MAGIA DEI SUOLI VULCANICI
I suoli vulcanici sono in ogni senso eccezionali: rappresentano l'1% della superficie terrestre, ma offrono sostentamento al 10% della popolazione mondiale. Sono composti da tufi e basalti, ricchi di ferro, magnesio e moltissimi altri micro-elementi che attraverso l'uva si trasferiscono al vino conferendogli una caratteristica sapidità minerale. Per la loro porosità le terre vulcaniche sono in grado di accumulare acqua e calore solare, rilasciandoli lentamente all'occorrenza. Sono inoltre ricche di sostanze nutrienti per la vite e fanno da barriera naturale contro le malattie del suolo. Per queste ragioni la viticoltura su terreni vulcanici richiede minori interventi esterni ed è quindi ecologicamente più sostenibile. L'Italia è il Paese vinicolo in cui si trova la maggior varietà di territori vulcanici, eppure quelli storicamente vocati alla viticoltura si contano sulle dita di una mano: fra questi va sicuramente annoverata l'area dei Lessini, contigua al Soave, come una delle più interessanti del Nord Italia.
LA DOC LESSINI DURELLO
Sono le suggestive vallate della Lessinia a caratterizzare il territorio interessato dalla Doc Lessini Durello, a cavallo delle province Verona e Vicenza. Nella parte Veronese il territorio interessa l’alta Val d’Illasi, la Valle del Tramigna e i comuni più a nord della Val d’Alpone, mentre nel Vicentino sono le vallate del Chiampo, del Leogra e dell’Agno a delimitarne i confini.
Un territorio magico che il Consorzio ha cercato di valorizzare anche con le Strade del Lessini Durello: la zona di produzione del Lessini Durello è stata delimitata nel 1987 seguendo in genere alcune tra le più suggestive strade della provincia di Verona e Vicenza. Al visitatore, proprio per la particolare morfologia del territorio, le Strade offrono l’opportunità di conoscere e apprezzare il territorio che storicamente ha ospitato e ospita la coltivazione di questo straordinario vitigno: punto ideale di partenza è Montebello Vicentino, ben servito dall’autostrada A4 e dalla SS.11 sia per chi intende procedere in senso orario verso Monteforte e la parte Veronese della zona di produzione, sia per chi voglia invece rivolgere prima la propria attenzione ad alcune delle zone più belle della provincia di Vicenza in direzione Montorso. Montecchio Maggiore è invece punto ideale di partenza per chi intende scegliere un percorso più breve che si inoltra nel cuore del territorio del Durello toccando i centri a più alta vocazione viticola e quindi proponendo accanto i temi architettonici e paesaggistici, anche approfondimenti sulle aziende e sui vigneti per terminare nel sito dei fossili più famosi al mondo.
VOLCANIC WINE PARK E ALTRE INIZIATIVE DI PROMOZIONE TERRITORIALE
Nell’ottica di valorizzazione del turismo enogastronomico esperienziale del territorio si inserisce anche il club di prodotto "Volcanic wine park”, progetto che punta a strutturare un'offerta integrata, completa e distintiva, per offrire al turista una total leisure experience basata su qualità dei servizi, professionalità nell'accoglienza, attività ed eventi esperienziali e rispetto dell'ambiente. Al progetto aderiscono 15 realtà: dodici strutture ricettive e quattro consorzi di tutela (Lessini Durello, Soave, Gambellara, Colli Berici). Ma non è finita qui. Assieme all’università IUAVdi Venezia, Assoenologi, il Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, il Comune di San Giovanni Ilarione e le associazioni Strada del vino Lessini Durello, Ats Valdalpone Faune, flore e rocce del Cenozoico e Veronautoctona, il Consorzio Lessini Durello Doc ha presentato un progetto volto a individuare e valorizzare tutte quelle testimonianze paesaggistiche legate all’acqua e ai suoi innumerevoli valori e declinazioni, per attivare specifici progetti di conservazione volti a riscoprire tecniche per il contrasto del cambiamento climatico. Il progetto prevede una mappatura della risorsa idrica, geologica e paleontologica per una maggiore conoscenza del territorio e per la creazione di un ecomuseo delle acque. Impegno ambientale, turistico, territoriale che si declina anche in momenti di intrattenimento di grande successo, come l’evento “Durello and friends”: due giorni di degustazioni, masterclass, party e altri momenti di intrattenimento dedicati ai wine lover in programma tutti gli anni in autunno.
SPUMANTE E NON SOLO
Chi stappa una bottiglia di Lessini Durello Doc trova sempre uno spumante fresco, godibile e pieno di carattere: con un aroma che ricorda la mela renetta e gli agrumi gialli, grande mineralità tipica dei vini di terroir vulcanico e una caratteristica consistenza tannica, veramente unica fra i vini bianchi, che rende il suo perlage particolarmente stuzzicante. I due metodi di produzione utilizzati lo rendono un vino adatto alle occasioni più differenti: con il metodo Charmat si ottengono dei Durell con maggior morbidezza e un quadro aromatico più fresco e luminoso; con il Metodo Classico si trova una struttura importante e impronte aromatiche più complesse.
La denominazione Lessini Durello nasce per tutelare specificamente gli spumanti autoctoni che sono il gioiello del territorio e i suoi ambasciatori nel mondo, ma le valli esprimono comunque altri vini che rientrano in una diversa denominazione d'origine: Monti Lessini, che comprende innanzitutto il Monti Lessini Durello Doc, ossia il volto tradizionale del Durello, che non viene spumantizzato, ma possiede tutta la grinta, il dinamismo, il carattere che rendono questo vino unico con la sua struttura piacevolmente acidula, la schietta mineralità vulcanica e una trama tannica che ne fanno un bianco di struttura, con ottime prospettive di invecchiamento.
L'uva Durella non poteva non incontrare poi la tradizione secolare dell'appassimento, dando origine ad un passito non convenzionale: il Monti Lessini Durello Passito Doc, dorato, con intenso bouquet di frutta passa e miele, dolce e immediatamente fresco, vibrante e di morbida astringenza. Sui Monti Lessini con l'autoctona Durella convivono ovviamente anche altre cultivar locali e internazionali: Garganega, Chardonnay, Sauvignon, Pinot Bianco, Pinot Grigio e Pinot Nero, vitigni che hanno trovato determinate aree dove esprimere pienamente le loro caratteristiche varietali, ma con schietto accento territoriale. Nel Monti Lessini Bianco Doc tutte queste varietà possono rientrare secondo l'interpretazione del terroir di ciascun produttore, dando luogo vini più freschi e fruttati o invece di maggior struttura e complessità. Il Monti Lessini Pinot Nero Doc nasce invece da un vitigno molto differente dalla Durella, ma per certi aspetti anche molto simile.
DURELLO: CARATTERISTICHE E ABBINAMENTI GASTRONOMICI
Baccalà e Durello è uno degli abbinamenti più tradizionali e di soddisfazione che potrete fare, ma la sua versatilità apre le porte a mille altre sperimentazioni. Ad esempio, con gli asparagi del bassanese serviti con l'uovo stemperato con la forchetta, unito a olio, pepe, sale e a un po’ di aceto bianco. Naturalmente, in versione spumante è perfetto come aperitivo, accompagnato da piccole fritture di verdure in pastella, olive ascolane, pesciolini fritti, tartine, piccole sfogliatine, salumi. I Durello prodotti con Metodo Classico sono perfetti anche a tutto pasto: accompagnateli ai pasticci, a minestre di verdure o risotti con erbe spontanee, a crespelle ripiene in vari modi. Benissimo anche piatti a base di lumache, pesci di mare e, soprattutto, anguille, ma anche aragoste, astici e scampi. Non dobbiamo dimenticare la validità del passito che può essere abbinato a paté di fegato, fegato grasso, formaggi erborinati ma soprattutto con il formaggio Morlacco, e naturalmente tutti i dessert con preferenza della piccola pasticceria secca e le crostate.
In ultimo, perché non usarlo anche per qualche cocktail? Il Mimosa, unendolo a succo di mandarino, o il celebratissimo Bellini, con succo di pesca, sono due grandi classici in cui il Durello si esprime al meglio, e poi lasciate libero spazio alla fantasia.