Proposta Vini ieri è sbarcata a Trieste per una serata tutta dedicata al Progetto Vini Vulcanici, ossia a quei vini che nascono in terroir caratterizzati dalla presenza di rocce create dalle attività vulcaniche: per ragioni legate alla composizione geologica del terreno, all’esposizione e alla stessa ubicazione geografica, i vini provenienti da uve coltivate sui terreni vulcanici sono unici. I lapilli sono formati principalmente da composti di silice, ferro e magnesio, che esaltano la mineralità dei vini.
«Coltivare uve su terreni vulcanici significa essere custodi di conoscenze ancestrali e possedere una fisicità dinamica, necessaria a sopportare il duro lavoro. Queste uve sono figlie di viti determinate ad assorbire umori affondando le loro caparbie radici nelle profondità più oscure di suoli vergini, primordiali, ricchi di minerali, complessi», spiega il fondatore di proposta vini Gianpaolo Girardi.
Così, negli spazi del MOP Burgers & Steaks di Trieste, i partecipanti hanno potuto assaggiare cinque straordinarie interpretazioni di vini vulcanici, sotto la guida attenda degli organizzatori della serat, l’Associazione di Sommelier Matti di Vini. Nel calice hanno sfilato per la Sardegna il Z Frizzante sui lieviti M.F. della cantina Quartomoro, per la Sicilia il Nerello Mascalese Rosé Brut M.C. di Murgo, per la Campania il Pompeii Bianco di Bosco de’ Medici, per il Veneto il Fior d’Arancio Colli Euganei Secco BIO di Quota 101 e per la Basilicata l’Aglianico del Vulture Sir della cantina San Martino.
Una serata ricca di spunti che ha fatto scoprire vini sorprendenti, ciascuno con una storia diversa da raccontare.
Scopri di più sul Progetto Vini Vulcanici di Proposta Vini https://www.propostavini.com/i-nostri-progetti/vini-vulcanici/
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