18/11/2024
Visita alla Cantina L'Autin

In dialetto piemontese L’Autin indica un piccolo appezzamento vitato. Già dal nome, quindi, la Cantina si impegna a narrare un legame indissolubile con il territorio.

A proposito di territorio, la nostra giornata con Mauro e Stefano inizia proprio su uno scosceso vigneto della Val Germanasca, più precisamente a Pomaretto, sotto l’occhio vigile del Monviso. Qui, i muretti a secco e le vecchie viti baciate dalla calda luce di fine autunno, sono testimoni di una memoria che L’Autin vuole custodire.

Scommettere su un territorio impervio è sempre una grande sfida, ma Stefano sottolinea l’importanza di recuperare il lavoro di piccoli-grandi vignaioli che con fatica e dedizione hanno forgiato negli anni vini straordinari.

La giornata prosegue con la suggestiva visita alle Gallerie di talco, in funzione fino al vicino 1995. Per consolidare ancora di più il legame con il territorio, infatti, L’Autin affida alle gallerie scavate dall’uomo le bottiglie di spumante Metodo Classico.

Qui le bottiglie, portate a mano, due a due, riposano per almeno 40 mesi in un ambiente ideale: temperatura costante di 10°C, assenza di luce e di rumore e umidità costante al 90% per tutto l’anno.

Andrea, guida esperta e appassionata, ci accompagna in un percorso affascinate alla scoperta del cosiddetto “Bianco delle Alpi” e delle recenti fatiche dell’uomo dedicate, in un tempo non troppo lontano, alla sua estrazione.

L’esperienza è stata coronata da un’elegante cena in una location d’eccezione. E se il leitmotiv della giornata è il legame con il territorio, anche la serata racconta tradizione e legami.

Abbiamo infatti dato il benvenuto a due nuovi prodotti di casa Autin: la Montanera e Ramie. Con queste due nuove entrate Mauro, la figlia Elisa e la loro squadra continuano a investire sul territorio, puntando su un vitigno autoctono. Ad ogni sorso assaporiamo la tradizione, la terra, l’eleganza e il sapore di nuove prospettive.